Nuovo appuntamento con The Book of Boba Fett db. Il Quarto Capitolo della prima stagione è diretto da Kevin Tancharoen e scritto da Jon Favreau. La guerra con i Pyke è imminente, e Boba Fett ha bisogno di aiuto.
La tempesta incombe
L’episodio apre su una scena ormai familiare a chi sta seguendo la serie. Boba è infatti nella capsula Bacta a curare le proprie ferite, e i sogni del suo passato riaffiorano nel sonno. La tribù di tusken a cui si accompagnava è stata sterminata, e ora Boba, in groppa al fidato bantha, si dirige verso il Palazzo di Jabba db, governato da Bib Fortuna db. Per sua stessa ammissione, però, l’edificio è ancora troppo protetto: vediamo infatti guardie nikto e gamorreane sorvegliare il possente cancello.
Qualcosa però interrompe il riposo dell’ex cacciatore di taglie. Un flashbang lanciato in aria (e l’indizio musicale in sottofondo, che in molti avranno riconosciuto) segnala infatti un scontro a poco distanza. Kevin Tancharoen ricrea la scena de Il Pistolero, la quinta puntata della prima stagione di The Mandalorian, dove vediamo Boba Fett avvicinarsi al corpo esanime di Fennec Shand db. Ricordiamo che l’avventura di Din Djarin db si colloca circa 5 anni dopo Il Ritorno dello Jedi, dimostrando come la permanenza del guerriero con i sabbipodi sia durata molto di più rispetto a quello che ci è stato mostrato.
Alla periferia di Mos Eisley un modificatore di parti sta impiantando della tecnologia in giovani delinquenti. Fuori dal locale notiamo degli speeder dello stesso tipo di quelli appartenuti alla banda assoldata da Boba ne Le strade di Mos Espa. Qui il figlio di Jango db porta Fennec, pagando il provetto chirurgo per un impianto. Lo stesso personaggio, interpretato dal musicista statunitense Stephen “Thundercat” Burner, indossa un braccio robotico di un Super Droide da Battaglia B2, la tipologia vista per la prima volta nella trilogia prequel.
Brusco risveglio su Tatooine
Svegliatasi in mezzo al deserto, Fennec crede di essere stata catturata da un cacciatore di taglie. Dopo aver rivelato il suo nome, la maestra assassina ribatte con un “Boba è morto”, dimostrando che in effetti il nome del cacciatore di taglie in armatura era ben conosciuto. Il patto è chiaro: il debito di vita della donna verrà ripagato con il suo aiuto per la ripresa della Firespray, la nave di Boba Fett custodita proprio nel Palazzo di Bib Fortuna. Curioso notare come il vascello, fino ad ora appellato come Slave I ma mai veramente esplicitato canonicamente, sia quindi battezzato con il nome del modello stesso: una mezza risposta, quindi, che non esclude categoricamente la sua più celebre denominazione.
L’infiltrazione nella roccaforte procede di soppiatto, avendo Fennec rivelato numerose minacce al suo interno. Sbucati nella cucina, i due alleati si trovano ad affrontare dei droidi cuochi, tra cui uno che goffamente, e volutamente, rimanda all’iconica rotazione di spade del Generale Grievous db ne La Vendetta dei Sith. Un terzo piccolo droide appare pronto a catturare dei topi (con una forma che rimanda a quella di un gatto), in realtà comparso per la prima volta nella serie The Clone Wars, durante l’episodio Il nemico nascosto della prima stagione: è un droide servo LEP, aiutante del generale separatista Whorm Loathsom. Arrivati alla Firespray, Boba e Fennec riescono a prendere possesso della nave e, dopo una sequenza di combattimento piuttosto lunga, ad andarsene.
Un conto da chiudere
Il prossimo obiettivo di Boba Fett, dopo aver conquistato la fiducia dell’assassina, è quello di distruggere la banda nikto sugli speeder. Così fa, vendicando la morte della tribù tusken. Si dirige successivamente al Sarlacc, con l’obiettivo di recuperare l’armatura che crede persa nel ventre della bestia. Il mostro è però ancora vivo, e afferra la nave con i suoi potenti tentacoli. A salvare la situazione è un intervento di Fennec, che aziona l’iconica carica sismica, la bomba finisce nelle fauci del Sarlacc ed esplode. E’ in questo momento che il personaggio interpretato da Ming-Na Wen propone all’ex cacciatore di taglie di usare il bacta per riprendersi dai danni causati dall’acido.
La casata Fett
In uno dei dialoghi più interessanti della serie, Boba e Fennec discutono della volontà del primo di fondare una casata. Qui, in un breve monologo che discute dell’indipendenza militare e personale di un uomo per tutta la vita agli ordini di altri, rimandando un po’ alla storia del Colonnello Kurtz di Apocalypse Now, Boba Fett spiega che è cambiato a causa del suo incontro con i tusken, i quali gli hanno insegnato l’importanza di una famiglia, o di un tribù.
“vivere con i tusken ti ha rammollito” “no, mi ha reso forte”.
Il sogno finisce con la presa di potere come vista nel season finale di The Mandalorian. Boba esce dalla vasca, e gli viene comunicato che il trattamento è finalmente concluso. La prossima sequenza riguarda Black Krrsantan db, che nell’oasi di Garsa Fwip db si impegna a colpire alcuni trandoshani che giocano e ridono (per saperne di più sui motivi di questo gesto, trovate sul sito la guida a Black Krrsantan). Dopo aver strappato il braccio all’ultimo trandoshano, la seconda volta che succede su schermo dopo Chewbacca db in Solo: A Star Wars Story, il wookiee db viene finalmente assoldato da Boba. Arriva finalmente la cena tra i capi dei distretti di Mos Espa: trandoshani, aqualish e klatoniani. Rivediamo anche Dook Strasi, interpretato da Robert Rodriguez, che nel primo episodio aveva offerto tributo a Boba. Dopo alcuni scontri verbali, e la fugace comparsa del rancor, i capi famiglia trovano un accordo di neutralità: se i Pyke offriranno loro un compenso per attaccare Boba Fett, loro rifiuteranno.
L’episodio si conclude quindi con Boba e Fennec alla ricerca di nuovi alleati, “muscoli” come li appella il daimyo. L’assassina afferma di saper dover cercare, mentre in sottofondo si sente il richiamo tipico del mandaloriano. Din Djarin sta arrivando?
I concept dell’episodio
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